Dialetti dell'Italia centro-meridionale

Tratti fonetici (vocalismo)

In questa pagina vengono riassunte gli aerali di diffusione delle caratteristiche fonetiche principali dei dialetti dell'Italia centro-meridionale. Queste caratteristiche, già descritte nelle pagine dedicate alle singole regioni, sono le seguenti.

Sistema vocalico

La quasi totalità dello spazio centro-meridionale partecipa del vocalismo comune romanzo, ma nell'estremo sud si presentano altri tre sistemi. A Nel Salento centro-meridionale, in Calabria a sud del Pollino, in Sicilia (tranne nelle isole gallo-italiche), nonché nel Cilento meridionale ed in alcune isole lucane il vocalismo è quello siciliano. Tra questa zona e quella romanza comune si estende una piccola area a vocalismo sardo, una a vocalismo misto sardo-siciliano e, più a nord sul Pre-Appennino lucano, una a vocalismo rumeno.

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Metafonesi da -u e da -i

Da notare la grande variabilità degli esiti. La metafonesi è generalmente assente a nord di una linea che va da Terracina sul Tirreno e Civitanova sull'Adriatico passando dai Castelli Romani, il Tevere, Narni, Nocera e Fabriano, così come nel Salento meridionale, lungo la costa ionica calabrese e a sud dell'istmo Vibo-Stilo. Un'area compatta con metafonesi sabina si estende tra Marche centrali, Umbria sud-orientale, Abruzzo occidentale e Lazio orientale, ma questa forma di metafonesi interessa anche un'area più piccola a cavallo tra Campania, Molise e Puglia garganico-appenninica, nonché altre zone isolate anche più a sud. Il resto del versante tirrenico, della Calabria interna e della Sicilia interna presenta generalmente metafonesi dittongata, così come ampie aree tra la Puglia barese ed il Salento, l'ascolano e parte del Molise orientale. Il resto del versante adriatico presenta generalmente metafonesi monottongata in Puglia e altrove, ma solo da -I nell'Abruzzo orientale.

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Isocronismo sillabico

Questo esito ha diffusione prevalentemente adriatica, all'incirca dal Saline alla soglia messapica, con diramazioni verso la valle peligna, l'Irpinia, la Basilicata centrale e la Calabria settentrionale. Zone isolate sono presenti in Campania. Da notare un'area di diffusione del fenomeno tra il nord dell'Umbria e delle Marche e la Toscana, che però continua piuttosto una analoga corrente settentrionale (emiliana e romagnola).

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Vocalismo atono

Si nota una grande variabilità dei sistemi di vocali atone finali. Un'area compatta a cinque vocali interessa la fascia "mediana" tra Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio. Aree a quattro vocali con lo stesso vocalismo della lingua italiana emergono nel Lazio centrale, nell'Umbria perimediana a contatto con la Toscana e al margine dell'area mediana, nell'anconetano, nonché in un arco settentrionale e irpino della Campania, nel Salento centro-meridionale, nel cosentino e, in maniera isolata, nel Cilento e Basilicata meridionale. Zone a tre vocali appaiono da un lato in una fascia umbro-viterbese (primo tipo) e una tra l'anconetano ed il gallo-piceno, dall'altro nel Cilento, nel resto della Calabria, nella Sicilia e nel Salento settentrionale (secondo tipo). Il vocalismo a due gradi è presente in una fascia appenninica che va dall'ascolano alla Calabria settentrionale passando da Abruzzo, Molise, Lazio, Campania e Basilicata, nell'area gallo-picena, oltre che in zone isolate nel Gargano e altrove. Le zone restanti (Abruzzo e Molise orientali, gaetano e pianura campana, Puglia, Basilicata e Alto Ionio cosentino) presentano una sola vocale finale.

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Metafonesi di /à/

Il fenomeno è presente nell'area medio-adriatica, dal Tronto al Biferno, con appendici attraverso le Mainarde nel cassinese e, più a sud, fino alla zona puteolano-ischitana.

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I parte (b) - Tratti fonetici (consonantismo)

II parte - Aree dialettali

III parte - Classificazione