Geo-storia amministrativa d'Italia: Umbria

Samnium (428K)

Municipia

Seguendo Plino (N.H., III, 112) ho considerato i seguenti municipi: Sena Gallica, Fanum Fortunae, Pisaurum, Hispellum, Tuder, Ameria, Attidium, Asisium, Arna, Aesis, Camerinum, Casuentillum (identificato seguendo S. Sisani con la regione del Casentino, con centro forse presso l'odierna Poppi), Carsulae, Fulginium, Forum Flaminii, Forum Sempronii, Iguvium, Interamna Nahars, Mevania, Mevaniola, Matilica, Narnia, Nuceria Camellaria (seguendo ancora S. Sisani ho considerato che i Nucerini avevano la doppia denominazione di Favonenses e Camellani, ma che non c'erano due centri distinti dello stesso nome), Ocriculum, Ostra, Pitinum Pisaurense, Pitinum Mergens, Plestia, Sentinum, Sarsina, Spoletium, Suasa, Sestinum, Tadinum, Trebiae, Tuficum, Tifernum Tiberinum, Tifernum Metaurense, Urvinum Metaurense, Urvinum Hortense, Vettona. Ho tralasciato alcuni municipi della lista pliniana che ci sono sconosciuti, forse già scomparsi in epoca augustea: Dola Sallentinorum, Forum Iulii Concupienses, Forum Brentanum, Vesinicum, Vindinum, Visuentum. Ho anche tralasciato Suillum, di solito identificato con Sigillo, seguendo ancora l'opinione di S. Sisani contraria a tale identificazione. Di contro, ho inserito un municipio nell'area in cui in epoca tardo-antica fiorì Luceoli, presso il passo della Scheggia. In totale, la Regio VI comprende 42 città.

Confini

1. Il confine di Spoletium (Spoleto) con Nursia nella Regio IV è descritto in questa pagina. Come confine con Trebiae o con un municipium sconosciuto ho seguito il crinale che dalla stretta del F. Nera presso Cerreto sale al M. Maggiore e poi funge da spartiacque tra il T. Maroggia ed il F. Menotre, per scendere a quest'ultimo nei pressi del lacus Clitumnus (v. S. Sisani). Tra Spoletium e Mevania ho preso una linea che taglia la valle Umbra ve poi risale il corso del F.so Rovicciano o il crinale alla sua sinistra fino al culmine del M. Martano. Il confine con Tuder è segnato dalla barriera naturale dei M. Martani, che è anche limite diocesano medievale tra Spoleto e Todi. Con Carsulae ho preso una linea che dal crinale dei M. Martani taglia l'alta valle del T. Maroggia. Il confine con Interamna è dato naturalmente dallo spartiacque tra il Maroggia ed il F. Nera, che attraversa il valico della Somma e poi ad est del M. Fionchi si getta sulla Nera al ponte di Santiago.

2. Il confine di Carsulae (S. Damiano, Terni) con Spoletium è stato appena descritto. Per il confine con Tuder ho seguito S. Sisani passando per il T. Naia, risalendo al crinale dove sorge Configni, fino al F.so Grande, lasciando a Tuder la zona di S. Lorenzo presso Farnetta (Montecastrilli) e a Carsulae il centro di Acquasparta. Come confine con Ameria ho seguito a ritroso il F.so Grande. Tra Carsulae e Narnia ho preso il F.so Cadamone o piuttosto il crinale tra questo ed il T. Caldaro fino alla Nera. Il confine con Interamna doveva transitare a Cesi, secondo S. Sisani, per cui ho tracciato una linea che, dalla confluenza dei fossi Cadamone e Caldaro nella Nera, attraversa la piana di Terni e sale al M. Torre Maggiore, per poi raggiungere lungo l'attuale confine comunale il confine con Spoletium.

3. I confini di Interamna Nahars (Terni) con Forum Novum, Reate, Forum Decii e Nursia nella Regio IV sono stati descritti in questa pagina, mentre quelli con Spoletium e Carsulae sono stati appena descritti. Tra Interamna e Narnia ho preso l'attuale confine comunale tra Terni e Narni e fra questa e Stroncone, includendo S. Urbano nel territorio di Narnia. Per confine con Ocriculum ho seguito S. Sisani nel porlo sul crinale di M. Cosce e M. S. Pancrazio.

4. Il confine di Ocriculum (Otricoli) con Forum Novum nella Regio IV è descritti in questa pagina, mentre quello con Interamna è stato appena descritto. Per confine con Narnia ho preso lo spartiacque tra il T. l'Aia e la Nera fino a presso Gualdo, per poi abbandonarlo e raggiungere la Nera e da qui il F. Tevere. Seguendo il confine naturale e diocesano, Ocriculum confinava con Hortae nella Regio VII attraverso il corso del Tevere.

5. I confini di Narnia (Narni) con Ocriculum, Interamna e Carsulae sono stati già descritti. Tra Narnia ed Ameria ho preso all'incirca l'attuale confine comunale tra Narni ed Amelia (nonché limite tra le diocesi di Narni e Amelia) fino alla confluenza del F.so Fratta nel F.so Sassone, e da qui il tracciato della via Amerina o il F.so Sassone stesso fino al Tevere.

6. I confini di Ameria (Amelia) con Carsulae e Narnia sono stati già descritti. Con Hortae nella Regio VII ho preso l'attuale confine comunale, quantunque anche Castiglione alla foce del Rio Grande viene considerato appartenente ad Ameria. Il confine con Ferentum è naturale (F. Tevere). Tra Ameria e Tuder ho preso il limite diocesano medievale tra Amelia e Todi, che passa tra le odierne Guardea e Montecchio e poi scende lungo il F.so Grande.

7. I confini di Tuder (Todi) con Ameria, Carsulae ed Spoletium sono stati già descritti. Il confine con Mevania è dato dal limite tra le diocesi medievali di Todi e Spoleto, che segue il crinale dei monti Martani fino alla Flaminia e poi, invece di scendere come la diocesi medievale lungo il T. Puglia, prosegue sul crinale di M. Pelato. Tra Tuder e Urvinum ho seguito ancora il crinale di C.le Cerqueto fino al T. Puglia. Quest'ultimo, fino al suo sbocco nel Tevere, è riconosciuto come il limite di Tuder nei confronti di Vettona. Il confine con Perusia nella Regio VII segue per un tratto il Tevere, per poi allontanarsene lungo il limite diocesano medievale tra Todi e Perugia. Con Volsinii nella Regio VII il confine è ancora dato dai limiti diocesani medievali tra Todi ed Orvieto, i quali rimontano lungo il T. Faena e da questo scendono lungo il F.so della Contea fino alla confluenza nel Tevere, per poi seguire quest'ultimo fiume. Il Tevere fa da confine con Ferentum nella Regio VII.

8. I confini di Mevania (Bevagna) con Spoletium e Tuder sono stati già descritti. Con Urvinum ho preso una linea intermedia che scavalca il crinale dei monti Martani al P.gio delle Civitelle, si attesta sul T. Attone. Il F. Topino e poi il T. Teverone segnano il confine naturale con Hispellum, Forum Flaminii e Fulginium. Con Trebiae, ho seguito come confine il F.so Rovicciano.

9. I confini di Trebiae (Pietra Rossa, Trevi) con Nursia nella Regio IV sono descritti in questa pagina, mentre quelli con Spoletium e Mevania sono stati già descritti qui. Per il confine con Fulginiae ho seguito il limite tra le diocesi di Spoleto e Foligno che corrisponde con i fossi Secoliana e Terminara, lasciando a Trebiae il territorio di Verchiano frazione di Foligno. Con Plestia non ho preso il limite diocesano medievale tra Spoleto e Camerino (che arrivava fino alla catena spartiacque di M. Cavallo-M. Tolagna attribuendo S. Martino (Percanestro), frazione di Serravalle, a Spoleto) bensì l'allineamento dei monti Maregghia, Salvatore e Tito.

10. I confini di Fulginiae (S. Maria in Campis, Foligno) con Trebiae e Mevania sono stati già descritti. Il confine con Forum Flaminii è naturale (F. Topino). Il breve confine con Nuceria sale dal F. Topino al M. Faeto lungo il limite fra le due diocesi medievali. Tra Fulginiae e Plestia ho preso la dorsale che chiude ad ovest il piano di Colfiorito, lasciando quest'ultimo interamente a Plestia.

11. I confini di Plestia (Pistia, Serravalle di Chienti) con Nursia nella Regio IV sono descritti in questa pagina mentre quelli con Trebiae e Fulginiae sono già stati qui descritti. Tra Plestia e Nuceria ho preso i limiti naturali del bacino del F. Chienti, dal M. d'Annifo al M. Pennino, e di qui fino al M. Sardigliano. Con Camerinum ho dapprima seguito lo spartiacque tra i fiumi Chienti e Potenza fino al M. Igno e alla stretta del Chienti presso Muccia, da dove ho seguito il corso del Chienti, secondo il suggerimento di S. Sisani, fino alla confluenza del T. Vallicello e del F.so Capriglia, per poi rimontare la dorsale del M. di Torricchio fino allo spartiacque tra Chienti e Nera.

12. I confini di Camerinum (Camerino) con Septempeda, Tolentinum, Urbs Salvia e Pollentia nella Regio V sono descritti in questa pagina, quello con Nursia nella Regio IV è descritto in questa pagina, mentre quello con Plestia è stato appena descritto qui sopra. Per il confine tra Camerinum e Nuceria ho seguito il limite tra le diocesi medievali di Camerino e Nocera, coincidente col corso del F.so Scarzito, che lascia a Camerinum le frazioni di Sefro ad est del fosso. Tra Camerinum e Matilica ho seguito S. Sisani nel porre il confine al F. Potenza.

13. I confini di Nuceria Camellaria (Nocera Umbra) con Camerinum, Plestia e Fulginiae sono stati già descritti. Il breve confine con Forum Flaminii è dato dal lmite fra le diocesi di Nocera e Foligno che passa sulla S.ra di Valtopina. Con Asisium ho preso lo spartiacque tra i fiumi Topino e Tescio, coincidente coi limiti diocesani medievali. Seguendo S. Sisani, ho preso il T. Caldagnola come confine con Tadinum, fino al P.so del Termine. Come confine con Attidium e Matilica ho seguito l'alto corso del F. Potenza fino alla confluenza da destra del F.so Scarzito.

14. I confini di Forum Flaminii (S. Giovanni Profiamma, Foligno) con Nuceria e Fulginiae sono stati già descritti. Tra Forum Flaminii e Hispellum ho preso come confine lo spartiacque tra F. Topino e T. Chiona.

15. Il confine di Hispellum (Spello) con Mevania e Forum Flaminii aono stati appena descritti. Con Asisium ho preso lo spartiacque occidentale del T. Chiona, all'incirca coincidente con gli attuali confini comunali, che ricalcano anche quelli diocesani tra Spoleto (exclave di Spello) ed Assisi. Il confine con Urvinum è naturale (F. Topino).

16. I confini di Urvinum Hortense (Collemancio, Cannara) con Hispellum, Mevania e Tuder sono stati già descritti. Con Vettona ho preso gli attuali confini comunali. Tra Urvinum ed Asisium il confine è naturale (F. Topino).

17. I confini di Vettona (Bettona) con Urvinum e Tuder sono stati già descritti. Il confine con Perusia nella Regio VII è dato dal F. Tevere. Tra Vettona ed Arna ho preso una linea tra Tevere e Chiascio che taglia a metà la collina di Brufa. Il confine con Asisium l'ho preso ai fiumi Chiascio e Topino.

18. Il confine di Arna (Civitella d'Arno, Perugia) con Vettona è stato appena descritto. Il fiume Tevere segna ovviamente il limite con Perusia nella Regio VII. Per il confine con Iguvium non ho seguito il limite tra le diocesi medievali di Perugia e Gubbio, ma mi sono attestato più a nord, lungo il T. Venna o il crinale alla sua sinistra, fino ad incontrare il Chiascio presso l'ansa di Col Palombo. Con Tadinum ed Asisium ho seguito il Chiascio.

19. I confini di Asisium (Assisi) con Nuceria, Hispellum, Urvinum, Vettona ed Arna sono stati già descritti. Tra Asisium e Tadinum ho seguito il limite tra le diocesi medievali di Assisi e Nocera che, dalla confluenza tra il R. Risacco ed il Chiascio, sale allo spartiacque tra Chiascio e Topino, seguendolo fino al Col di Forche dove nasce il T. Caldagnola.

20. I confini di Tadinum (S. Maria Tadina, Gualdo Tadino) con Nuceria, Asisisum ed Arna sono stati già descritti. Per il confine con Iguvium ho seguito il limite diocesano tra Nocera e Gubbio marcato dal F. Chiascio. Come limite settentrionale del municipium di Tadinum ho preso il limite tra le diocesi medievali di Gubbio e Gualdo, che traversa l'alta valle del Chiascio tra Costacciaro e Sigillo e raggiunge il massiccio del M. Cucco. Il confine con Attidium è naturale (spartiacque appenninico).

21. I confini di Attidium (Attiggio, Fabriano) con Nuceria e Tadinum sono stati già descritti. Con Sentinum ho seguito gli attuali limiti comunali tra Fabriano e Sassoferrato, a partire da M. Cucco. Il confine con Tuficum è ancora più incerto: ho preso una linea che scende al T. Giano passando per il M. di Nebbiano, poi il corso del T. Giano fin quasi alla confluenza con l'Esino ed infine la dorsale alla sinistra di quest'ultimo. Con Matilica ho considerato attendibile l'attuale confine comunale tra Fabriano e Matelica, che transita sul M. Alto come suggerito dai Supplementa per raggiungere lo spartiacque tra Esino e Giano.

22. I confini di Matilica (Matelica) con Cingulum e Septempeda nella Regio V sono descritti in questa pagina, mentre i confini con Camerinum, Nuceria ed Attidium sono stati già descritti qui. Tra Matilica e Tuficum ho preso gli attuali confini comunali tra Matelica e Cerreto d'Esi.

23. Il confine di Tuficum (Borgo Tufico, Fabriano) con Cupra Montana nella Regio V è descritto in questa pagina, mentre quelli con Matilica ed Attidium sono già stati qui descritti. Per confine con Sentinum ho preso una linea leggermente più orientale rispetto al limite fra le diocesi medievali di Camerino e Nocera, la quale dal M. di Nebbiano scende al T. Sentino presso l'ansa di Genga e poi sale allo spartiacque tra i fiumi Esino e Misa. Il breve confine con Ostra scende sull'Esino alle Gole della Rossa.

24. Il confine di Ostra (Muracce, Ostra Vetere) con Cupra Montana nella Regio V è descritto in questa pagina mentre quello con Tuficum è stato appena descritto. Tra Ostra e Sentinum ho preso lo spartiacque tra Esino e Misa, ricalcato grosso modo dagli attuali confini comunali tra Arcevia e Sassoferrato, fino alla sorgente del T. Fenella. Tra Ostra e Suasa ho seguito il corso del T. Fenella e poi il F. Nevola. Con Sena Gallica ho preso l'ultimo tratto del F. Nevola fino alla confluenza nel F. Misa, poi il crinale alla destra di quest'ultimo fino a raggiungere lo spartiacque col F. Esino presso Belevedere Ostiense. Il confine con Aesis è naturalmente dato dallo spartiacque suddetto.

25. I confini di Aesis (Jesi) con Ancona, Planina e Cupra Montana nella Regio V sono descritti in questa pagina, mentre quello con Ostra è stato appena descritto. Il confine con Sena Gallica è dato dal limite tra le diocesi medievali di Iesi e Senigallia, che segue il F.so Guardengo fino allo sbocco nel F. Esino.

26. Il confine di Sena Gallica (Senigallia) con Ancona nella Regio V è descritto in questa pagina, mentre quelli con Aesis e Ostra sono stati appena qui descritti. Per il confine con Suasa ho preso una linea che va dal F. Nevola al F. Cesano nel punto in cui questi sono più vicini. Con Fanum ho seguito il confine tra le diocesi di Senigallia e Fano, che lascia gli odierni Mondolfo e Stacciola a Sena, in accordo con le considerazioni di S. Sisani. Sena Gallica si affacciava dunque sull'Adriatico tra la foce del Rio Crinaccio e quella dell'Esino.

27. I confini di Suasa (Pian Volpello, Castellone di Suasa) con Sena Gallica ed Ostra sono stati già descritti. Con Sentinum ho seguito il limite medievale tra le diocesi di Senigallia e Nocera, prima che la Massa di Sorbetolo, a cavallo tra gli attuali comuni di Arcevia e Pergola, passasse nel 1057 a Fossombrone. Tra Suasa e Forum Sempronii ho seguito il confine naturale dello spartiacque tra i fiumi Cesano e Metauro, ricalcato grosso modo dai limiti diocesani medievali di Fano, erede di una parte di Suasa, e Fossombrone. Per il confine con Fanum ho continuato lungo lo spartiacque tra Cesano e Metauro.

28. Il confine di Forum Sempronii (S. Martino del Piano, Fossombrone) con Suasa è già stato descritto. Con Pitinum Mergens ho preso il limite medievale tra le diocesi di Fossombrone e Cagli, che taglia tra F. Cesano e T. Tarugo passando sul M. della Serra, risale alla sinistra del Tarugo sul M. Paganuccio e di qui scende alle gole del Furlo. Tra Forum Sempronii ed Urvinum Metaurense il confine ricalca il limite diocesano tra Fossombrone ed Urbino che scende lungo il F. Candigliano, risale lungo il F. Metauro per poi passare sui M. della Cesana allo spartiacque tra Cesano e Foglia, fino all'odierna Isola del Piano e al Rio Maggiore. Il confine con Fanum è dato dal limite diocesano tra Fossombrone e Fano.

29. I confini di Fanum Fortunae (Fano) con Sena Gallica, Suasa e Forum Sempronii sono stati già descritti. Con Urvinum Metaurense e Pisaurum ho preso i limiti diocesani di Fano con Cagli e Pesaro, che dal Rio Maggiore risalgono allo spartiacque tra Metauro e T. Arzilla, sul quale proseguono fino al M. delle Forche, per poi scendere al T. Arzilla e di qui al F.so Sevore. Fanum si affacciava dunque sull'Adriatico tra la foce del F.so Sevore e quella del Rio Crinaccio.

30. Il confine di Pisaurum (Pesaro) con Fanum è stato già descritto. Tra Pisaurum e Urvinum Metaurense ho seguito il limite diocesano medievale tra Pesaro ed Urbino, che segue per un tratto lo spartiacque tra Metauro e Foglia, per poi scendere lungo il F.so del Brusco al Foglia, rimontarlo fino alla confluenza del Rio Salso. Il confine con Ariminum nella Regio VIII ricalca il confine diocesano medievale tra Pesaro e Rimini, che scavalca il poggio dove sorge Belvedere Fogliense e poi scende lungo il T. Tavollo. Pisaurum si affacciava dunque sull'Adriatico tra le foci del Tavollo (o del T. Ventena, antico alveo del F. Conca) e dell'Esino.

31. I confini di Urvinum Metaurense (Urbino) con Pisaurum, Fanum e Forum Sempronii sono stati già descritti. Con Pitinum Mergens ho preso il corso del F. Metauro. Tra Urvinum e Tifernum Metaurense ho risalito dapprima il Metauro e poi ho preso una linea che lo unisce al F. Foglia dove i due fiumi sono più vicini. I confini con Pitinum Pisaurense ed Ariminum sono dati dal F. Foglia, anche limite diocesano medievale di Urbino con Montefeltro e Rimini.

32. Il confine di Pitinum Pisaurense (Pitino, Macerata Feltria) con Urvinum è stato appena descritto. Con Tifernum Metaurense ho preso il limite diocesano tra Montefeltro ed Urbino, dato grosso modo dal F. Foglia. Il confine con Sestinum è compatibile con il suggerimento di S. Sisani, e segue la dorsale alla destra del T. Mutino fino al M. Carpegna, lo spartiacque del F. Metauro fino al M. S. Marco, la dorsale di S. Leo e del M. Gregorio fino al Metauro. Con Ariminum ho seguito il limite diocesano medievale tra Montefeltro e Rimini, che scende lungo il Metauro, risale lungo la dorsale del M. Titano, scende verso Sasso Feltrio sul T. Conca, prosegue lungo la dorsale di M. Osteriaccia fino al F. Foglia.

33. Il confine di Sestinum (Sestino) con Pitinum Pisaurense è stato appena descritto. Il confine con Tifernum Metaurense è dato dal limite della diocesi medievale di Montefeltro con quella di Urbino, che transita sullo spartiacque tra i fiumi Foglia e Metauro, fino al nodo orografico di M. Maggiore. Con Tifernum Tiberinum ho preso un confine puramente naturale: lo spartiacque tra i fiumi adriatici ed il Tevere che transita dal P.so di Viamaggio fino a raggiungere il nodo orografico del P.gio dei Tre Vescovi. Il confine con Sarsina segue l'irregolare limite tra le diocesi medievali di Montefeltro e Sarsina. Anche i confini con Caesena ed Ariminum nella Regio VIII sono dati dai limiti tra la diocesi di Montefeltro e quelle di Cesena e Rimini.

34. Il confine di Sarsina (Sarsina) con Sestinum è stato appena descritto. Con Tifernum Tiberinum il confine è naturale (catena appenninica del M. Fumaiolo) e diocesano, tra Sarsina e Città di Castello. Il confine con il supposto Casuentillum, ripreso dal limite diocesano tra Sarsina ed Arezzo, continua lungo il crinale appenninico. Con Mevaniola ho preso, come suggerito da S. Sisani, il crinale di M. Castelluccio, spartiacque tra i fiumi Savio e Bidente, fino a Pieve Rivoschio. Con Caesena nella Regio VIII il confine è quello diocesano tra Sarsina e Cesena.

35. Il confine di Mevaniola (Pianetto, Galeata) con Sarsina è stato appena descritto. Con Casuentillum ho preso lo spartiacque appenninico fino al M. Falterona. Tra Mevaniola e Faesulae nella Regio VII il confine continua sullo spartiacque appenninico fino al C.le della Maestà. Con Faventia nella Regio VIII ho seguito lo spartiacque tra F. Montone e T. Tramazza fino alla stretta di Dovadola, che coincide all'incirca con il limite tra le diocesi medievali di Forlimpopoli e Faenza. Anche con Forum Livii ho preso il confine della diocesi di Forlimpopoli, rispetto a quella forlivese. Con Forum Popilii ho preso il proseguimento del confine precedente.

36. I confini di Casuentillum (sparso) con Sarsina e Mevaniola sono stati già descritti. Con Faesulae nella Regio VII ho seguito il limite naturale del Casentino, ovvero lo spartiacque tra l'Arno superiore e medio fino al Pratomagno. Il confine con Arretium pure nella Regio VII continua con la dorsale alla sinistra del T. Salutio fino all'Arno, per risalire dall'altro lato all'Alpe Catena, seguendola fino allo spartiacque col Tevere. Con Tifernum Tiberinum ho preso il suddetto spartiacque, nonché limite diocesano tra Arezzo e Città di Castello, fino al P.gio Tre Vescovi.

37. I confini di Tifernum Tiberinum (Città di Castello) con Sestinum, Sarsina e Casuentillum sono stati già descritti. Il confine con Arretium nella Regio VII è dato dal limite diocesano medievale tra Città di Castello ed Arezzo, cioè lo spartiacque tra il Tevere ed il suo affluente Singerna fino alla confluenza di quest'ultimo ed il Tevere stesso almeno fino alla confluenza del T. Afra. Mentre il confine della Regio VI era dato dal F. Tevere, è probabile che Tifernum abbia amministrato un'area ad ovest del fiume, che ho preso coincidente con la parte del territorio diocesano transtiberino di Città di Castello che si trova a nord del T. Nestore. Per confine con Cortona nella Regio VII ho preso il T. Nestore fino alla sua confluenza nel Tevere e poi dal Tevere stesso. Come confine con Iguvium ho preso il limite diocesano tra Città di Castello e Gubbio, che rimonta il T. Carpina dalla sua confluenza nel Tevere, lo lascia presso il M. Madonna dei Confini per attestarsi sullo spartiacque con il T. Assino che segue fino allo spartiacque appenninico. Con Pitinum Mergens e Tifernum Metaurense ho continuato sul limite naturale, poco pronunciato, dello spartiacque appenninico.

38. I confini di Tifernum Metaurense (S. Angelo in Vado) con Urvinum Metaurense, Pitinum Pisaurense, Sestinum e Tifernum Tiberinum sono stati già descritti. Con Pitinum Mergens ho preso dapprima lo spartiacque tra i fiumi Burano e Candigliano fino al M. Nerone e poi una linea che scende alla stretta del Candigliano presso l'odierna Piobbico, rimonta sul M. di Montiego ed infine scende al F. Metauro non lontano dall'odierna Urbania.

39. I confini di Pitinum Mergens (Pian di Valeria, Acqualagna) con Forum Sempronii, Urvinum Metaurense, Tifernum Metaurense e Tifernum Tiberinum sono sttai già descritti. Con Iguvium ho seguito lo spartiacque appenninico fino alla Serra di Burano. Il confine che ho preso con il municipio sconosciuto antenato di Luceoli scende lungo il crinale della Rocchetta, taglia il F. Burano e risale sulla dorsale del M. Catria. Con Sentinum ho seguito il F. Cinisco, che segnava anche il limite tra le diocesi medievali di Cagli e Gubbio, fino a poco oltre Pergola.

40. I confini di Sentinum (S. Lucia, Sassoferrato) con Attidium, Tuficum, Ostra, Suasa, Pitinum Mergens sono stati già descritti. Con il municipio sconosciuto antenato di Luceoli ho seguito la dorsale del M. Catria fino alle Gole del Corno e poi, oltre il T. Sentino, il crinale di M. Cucco.

41. I confini del municipio sconosciuto antenato di Luceoli con Tadinum, Sentinum e Pitinum Mergens sono stati già descritti. Con Iguvium il confine è dato dalla Serra di Burano, dalla dorsale del M. Picognola e poi, a sud del T. Sentino, dal F. Chiascio.

42. I confini di Iguvium (Gubbio) con Arna, Tadinum, Luceoli, Pitinum Mergens e Tifernum Tiberinum sono stati già descritti. Il Tevere segna il confine con Perusia nella Regio VII tra gli sbocchi del F. Carpina ed il T. Venna.